Di che si parla quando si parla di valore legale della laurea

La discussione sul valore legale del titolo di studio sta prendendo una piega surreale.

Per esempio, in un articolo di oggi sul Corriere della Sera, si dice che nel Governo si parla di far cadere il vincolo sul tipo di laurea per i concorsi pubblici che la prevedono, di eliminare il voto come criterio di merito dando più spazio alle prove del concorso, e di introdurre il criterio di accreditamento per le Università (da parte di ANVUR?).

Proviamo a immaginare la situazione: se si potrà sperare di vincere un concorso solo con un titolo di un corso accreditato (per es. AAA), non ci sarà nessuna differenza rispetto al caso di titolo con valore legale – se non di norma, almeno di fatto.

Se invece l’accreditamento sarà usato dalla commissione di concorso come criterio di merito che sostituisce o integra il voto di laurea, allora sarà poca cosa, ed è facile predire una serie infinita di ricorsi.

E quindi, qual è il senso di mantenere o abolire il valore legale della laurea?

Ci sono due cose di rilievo:

Una è l’azzeramento (come limite) in tutti i concorsi del punteggio assegnato al voto di laurea. La cosa in realtà si può fare indipendentemente dal fatto che il titolo di studio abbia valore legale. Si tratta di dire che ogni commissione deve responsabilmente e autonomamente giudicare il candidato sulla base del CV, delle prove scritte e del colloquio. Come si fa già ora per tutto tranne che per la laurea. È una cosa interessante – non so se meglio o peggio di ora – ma è solo una redistribuzione dei pesi di titoli e prove, che non tocca il concetto di valore legale del titolo.

L’altra cosa, ben più importante, è che senza valore legale del titolo è più facile creare una nuova Università e/o nuovi corsi di studio . Senza sottostare alle regole, alle autorizzazioni e alle lentezze del Ministero. Si può costituire un ente, chiamarlo Università, offrire corsi di studio che portano alla “laurea”, e cercare di accreditarli. Se l’accreditamento sarà difficile come avere l’approvazione del Ministero, non cambierà molto rispetto ad ora. Se l’accreditamento sarà più semplice o non necessario, allora le cose cambieranno parecchio.

Di questo si parla in realtà quando si discute di valore legale del titolo di studio: rendere più semplice far nascere nuove Università e nuovi corsi di studio.

Non è facile decidere se sia bene o male, ma certo conviene capire cosa sia veramente in ballo.

 

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