7 abitudini

Ho letto “The seven habits of highly effective people” di Stephen Covey almeno 5 volte. Un tempo mi ero anche fatto un riassunto per ripassarlo più velocemente. Non è il solito libro per migliorare se stessi. È denso e convincente. Ne ho comprate alcune copie nel tempo, per darle a chi mi pareva predisposto a cogliere il messaggio. Anche per le bambine avevo comprato un libro di 7 favole sulle 7 abitudini. Mi seccava solo il ridicolo titolo in italiano (“I 7 pilastri del successo”), che tralascia il sostantivo e l’aggettivo più importanti:

  1. Le abitudini (habits). Il carattere è l’insieme delle abitudini che abbiamo. Ok, più o meno lo diceva anche Aristotele nel secondo libro dell’Etica a Nicomaco (un po’ di Google fa fare dei figuroni!), ma non mi pare che sia un concetto acquisito, se mi guardo in giro.
  2. Efficaci (effective): Le 7 abitudini rendono efficaci, perché non è vero che “volere è potere”. Tutti noi, personalmente e collettivamente, ci comportiamo osservando leggi “naturali”, magari non deterministiche, un po’ fuzzy, ma sempre leggi.

Qualche hanno fa Covey scrisse anche “The 8th habit”, perché mancava qualcosa. La settimana scorsa Covey è morto, quindi ci fermeremo a 8. Mi ha lasciato la consapevolezza dell’importanza delle abitudini, dell’esistenza di leggi naturali, e della necessità di un lavoro continuo su se stessi. Ora che ci penso, mi serve un altro ripasso, perché ancora non ho imparato.

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