L’Amnesia di Crichton

Ho appena trovato il nome di una malattia da cui sono affetto. Ero convinto di non essere il solo, ma ora ho la conferma e sono più confortato. Michael Crichton, in un bel discorso del 2002 all’International Leadership Forum la chiamava “Amnesia di Gell-Mann”. In realtà era una sua invenzione, e le dava il nome di un Nobel solo per conferirle più autorevolezza. Quindi per me è l’amnesia di Crichton.

Dunque io soffro dell’amnesia di Crichton. I sintomi sono questi, in quattro passi:

  1. Leggo un articolo di giornale, o ascolto un servizio in radio o tv su un argomento di cui conosco bene i dettagli (per esempio alcuni temi di fisica, tecnologie dell’informazione, ricerca scientifica, università).
  2. Mi accorgo che chi scrive non ha capito quasi niente di quello che descrive e di quello che è successo, che non sa interpretare e confrontare i dati, confonde causa ed effetto, e non fa il minimo sforzo.
  3. Decido che i giornalisti sono completamente inaffidabili, e che non bisogna credere a niente di quello che dicono.
  4. Un attimo dopo, mi dimentico del giudizio appena dato, e leggo o ascolto molto attentamente il pezzo successivo su un argomento di cui non ho conoscenza di prima mano, come il Medio Oriente, la crisi finanziaria, la Cina, la situazione nelle carceri, e milioni di altri. Appunto, è amnesia.

Ho provato a guarire nel 2012 seguendo pochissimo i tg, la radio, e leggendo pochissimi giornali e siti notizie. Andando alle fonti originarie, quando la notizia era importante e il tempo lo consentiva.

Ma ancora la guarigione è lontana, la cura sarà lunga e difficile.

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