Cosa penso del boicotaggio della VQR e cosa farò se sarò eletto Rettore

Seize the Day

Ho ricevuto dalla collega Anna Iuliano e da altri colleghi la richiesta di esprimere la mia posizione sul tema della protesta per il mancato riconoscimento ai fini giuridici del periodo 2011-2015, attuata attraverso l’astensione dalle procedure VQR. La richiesta è stata inviata anche ad altri candidati alle prossime elezioni per il Rettore (la lettera è integralmente riportata in calce a questo messaggio).

Ringrazio per la domanda e per l’attenzione e rispondo molto volentieri, in modo pubblico.

La mia posizione sulla protesta e sull’astensione dalla VQR

Ho aderito alla protesta firmando la lettera insieme a 66 colleghi del mio Dipartimento (sui 79 del DII) il 3 febbraio scorso e astenendomi dalle procedure VQR. La partecipazione del DII – un dipartimento forte nella ricerca – è stata ampia e convinta.

Ho pubblicato un mio intervento nello stesso giorno “Prima il rispetto, poi la valutazione” in cui spiego il mio punto di vista (mi piace essere valutato, ma voglio essere rispettato). Il post è qui, per chi lo vuole leggere, ed è stato citato ieri da La Nazione.

Ho scritto nel mio programma il 18 gennaio, al punto #2 della lista, che il Rettore deve prendere “una posizione decisa nel dibattito pubblico a favore delle istanze giuste provenienti dalla comunità universitaria e dal Paese”.

È mia abitudine essere esplicito e mettermi direttamente in gioco. Quindi chiedo: gli altri candidati hanno aderito alla protesta e si sono astenuti dalla VQR? o no?

Il mio atteggiamento nei confronti dei partecipanti alla protesta, se sarò eletto Rettore

Proporrò con convinzione agli Organi di far cadere i provvedimenti punitivi nei confronti di coloro che si astengono dalle procedure VQR (punto 3 della delibera del Senato Accademico n. 170 del 7 ottobre 2015, che conferma la delibera del SA n. 245 del 26 ottobre 2011).

Tali provvedimenti non tengono conto del fatto che oggi l’astensione sia la forma prescelta per la protesta, e non una semplice inadempienza. Sono pertanto incompatibili con un Rettore e un governo dell’Ateneo che vogliano supportare le giuste istanze della comunità universitaria.

Verso il ministero e l’ANVUR, chiederò pubblicamente e con forza che le istanze dei docenti siano accettate e che la valutazione sia sospesa finché le condizioni non consentano un esercizio sereno. La valutazione è una misura del sistema: il meccanismo VQR previsto, con la protesta in corso, darebbe una misura totalmente falsata, e pertanto dannosa e inutile, della ricerca universitaria. Misurerebbe soltanto l’adesione alla protesta.

Il testo della lettera ricevuta

Da: Anna Juliano (anna.iuliano@unipi.it) – 4 febbraio 2016

Egregi Professori,

siamo parte di un gruppo che coordina a livello locale l’iniziativa del Prof. Ferraro contro il blocco degli scatti stipendiali per l’anno 2015 ed il mancato riconoscimento ai fini giuridici del quadriennio 2011-14. Questa protesta ha come modalità l’astensione dalle procedure VQR fino a quando le legittime richieste della docenza universitaria non saranno recepite dal governo.

Ci rivolgiamo a voi in quanto avete espresso al corpo elettorale la volontà di candidarvi alla carica di Rettore e vi chiediamo di esprimere, mediante un messaggio a tutti i docenti dell’ateneo, la vostra posizione su questo tema e quale sarebbe il vostro atteggiamento, qualora foste eletti, nei confronti di coloro che si asterranno dal partecipare alla valutazione.

In allegato trovate la lettera aperta del Prof. Mazzarella al Presidente della Repubblica ed un articolo uscito sul Fatto su questo tema.

Confidando nella vostra collaborazione,

Michele Barsanti
Carlo Bibbiani
Susi Burgalassi
Antonella Del Corso
Francesca Fedi
Alfredo Ferrarin
Filippo Giannetti
Anna Iuliano
Paolo Luschi
Salvo Marcuccio
Umberto Mura
Sergio Pinna
Silvia Venturi
Alessandra Veronese
Stefania Zanforlin
Maria Angela Zumpano

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