Una riorganizzazione completa dell’Amministrazione

Photo by Nikunj vasoya from Wikipedia

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La struttura amministrativa dell’Ateneo deve essere coerente con le tre missioni dell’università e con le priorità strategiche di governo. Per questo motivo, abbiamo bisogno di una riorganizzazione completa dell’Amministrazione.

Consideriamo per esempio la ricerca  e il trasferimento tecnologico. Sono priorità strategiche di tutti i grandi Atenei e sono in primo piano nel mio programma. Degli oltre  1500 colleghi che formano il personale tecnico e amministrativo, solo 4 sono nell’Unità Ricerca Europea e Internazionale, 2 nell’Unità Ricerca Nazionale, 4 nell’Unità Valorizzazione della Ricerca. È vero che ci sono anche le unità di ricerca dei dipartimenti, che però si occupano di poco più della contabilità. Con tutta la buona volontà delle persone, è chiaro che questa struttura non è coerente con l’importanza che ricerca e trasferimento tecnologico devono avere, né ai fini dell’acquisizione di risorse esterne, né ai fini del prestigio dell’Ateneo.

È necessario dare priorità a un riassetto dell’organizzazione amministrativa, valorizzando il personale tecnico-amministrativo. Ecco la sequenza degli interventi che metteremo in campo:

  1. Ampliare il perimetro delle attività e delle responsabilità del personale tecnico-amministrativo, includendo attività e responsabilità di natura squisitamente amministrativa e tecnica che ora sono a carico del personale docente. Questo aspetto è critico per dare più spazio di manovra alla riorganizzazione amministrativa e per consentire al personale docente di concentrarsi su ricerca e insegnamento.
  2. Avviare un processo di due diligence dell’organizzazione amministrativa, per analizzare sia le procedure, con l’obiettivo di snellire, semplificare e determinare le risorse e i volumi di lavoro, sia le competenzeattuali del personale tecnico-amministrativo.
  3. Definire un Piano di riorganizzazione dell’amministrazione,sulla base dei punti 1 e 2, che la renda coerente con le priorità di governo e le missioni dell’Ateneo. Sarà necessario potenziare la struttura tecnico-amministrativa dei dipartimenti, con posizioni organizzative. Il Piano consentirà di capire di quali professionalità aggiuntive ci sia bisogno e come meglio impiegare le professionalità presenti nell’Ateneo.
  4. Coinvolgere tutta l’amministrazione nel processo di definizione di un piano di sviluppo, di aggiornamento professionale e di reclutamento del personale tecnico amministrativoin un orizzonte di sei anni, rivisto annualmente.
  5. Attuare un ampio programma di formazione e aggiornamento professionale del personale tecnico amministrativo,finalizzato alla acquisizione di metodi di lavoro qualificato e responsabile, anche con il supporto di nuove tecnologie e con l’attribuzione di incarichi interni che abbiano obiettivi di crescita professionale.

In parallelo, dobbiamo rimuovere le zavorre che ostacolano il miglioramento dei risultati:

  • Semplificare, snellire e sburocratizzare i regolamenti di Ateneo. Su tanti aspetti le procedure sono state rese eccessivamente complicate.
  • Rivedere criticamente gli strumenti di gestione dell’amministrazione,cominciando dagli strumenti software e dalla digitalizzazione delle procedure. Discuteremo in un post a parte questo punto.

Infine, un cambiamento totale nel sistema dei premi: ogni obiettivo premiale deve essere legato più a un risultato esterno coerente con le priorità di governo e con gli obiettivi strategici di Ateneo, che a un risultato interno. Per esempio, sono obiettivi esterni l’aumento delle entrate per la ricerca, o l’aumento delle entrate per concessione di licenze sulla proprietà intellettuale, ma non la definizione di un protocollo o di un sistema di procedure.

In questo modo gli obiettivi dell’amministrazione saranno coerenti con le missioni dell’Università, e non mireranno alla mera – necessaria ma non sufficiente – correttezza delle procedure.

L’Università non è un’azienda. Deve essere però un’organizzazione moderna e dinamica, capace di affrontare le sfide di un settore in rapida evoluzione in uno scenario di confronto internazionale.

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