Coinvolgere le strutture dell’Università, gli studenti, il CUS

giuseppe_camicia

La mia risposta alla seguente domanda di Mario Neri de Il Tirreno: “Un rettore si torva a confrontarsi anche con le istituzioni cittadine. Se lo diventasse, quale soluzione suggerirebbe a sindaco e ai responsabili dell’ordine pubblico per arginare gli eccessi della “movida” continuando però a garantire alla comunità studentesca la possibilità di vivere la città come un luogo di divertimento e aggregazione?” Su il Tirreno di oggi, con un titolo che francamente non spiega la risposta.

Lorenzo il Magnifico nel 1472 scelse Pisa come sede dell’Università del Granducato anche “perché priva di quei passatempi, che soglion distrarre la Gioventù dall’applicare alle Scienze”. Allora gli studenti erano poche centinaia. Oggi Pisa è una città particolare: 47000 studenti (molti dei quali fuori sede) su 89000 abitanti. È acuto il problema di conciliare la socializzazione e lo svago degli studenti con le esigenze di decoro e sicurezza di chi vive in centro.

Come residente di Pisa, auspico che si riescano a evitare in futuro gli atti vandalici, come le recenti scritte sul Palazzo della Carovana, e i reati quotidiani.

Nel rispetto delle prerogative del Sindaco e dei responsabili dell’ordine pubblico, l’Università contribuirà con azioni concrete, collaborando con il Comune e riconoscendo la centralità della Conferenza Università-Territorio (CUT), per consentire da un lato agli studenti di “vivere la città” e dall’altro di allentare la pressione della movida sul centro di Pisa:

  1. Individuare spazi nella disponibilità dell’Università, a più di 100 metri dall’epicentro della movida, da usare come centri di aggregazione per attività ricreative, artistiche e culturali. La concertazione nella CUT consentirà di valutare le strutture più idonee anche considerando logistica, mobilità e sicurezza.
  2. Usare i contributi per le attività studentesche, incrementati anche con fonti di cofinanziamento, per incoraggiare le associazioni studentesche a organizzare farsi carico dell’organizzazione di serie di eventi ricreativi, artistici e culturali, e della gestione di spazi di aggregazione.
  3. Assumere un ruolo più attivo, sfruttando meglio le potenzialità del Centro Universitario Sportivo (CUS), nel promuovere l’esercizio degli sport e l’organizzazione di eventi sportivi.
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