I lavoratori italiani sono di gran lunga sotto impiegati

La figura qui sotto è presa dal rapporto OCSE 2016 sul lavoro (OECD 2016 Employment Outlook). Si basa su un indagine delle competenze della popolazione e delle competenze usate nel lavoro in 33 paesi, attraverso più di 150.000 interviste ad adulti tra i 16 e i 65 anni.

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L’Italia è in fondo alla classifica per le competenze linguistiche (cioè comprensione del testo e capacità di scrivere nella propria lingua) e numeriche. È in compagnia di Grecia, Spagna e Israele, ma a guardar bene non è poi molto lontano dai grandi paesi europei.

Più gravemente, per l’Italia le competenze medie richieste nel lavoro (indicate con il rombo nero) sono molto minori dalle competenze medie della popolazione (la barra blu). Cioè: i lavoratori italiani sono in media ampiamente sotto impiegati.

Da tanto tempo credo che questo sia il punto di partenza per capire la scarsa competitività nazionale, il poco interesse della politica per l’istruzione, le paghe basse, e anche l’emigrazione di laureati.

Ma una risorsa sotto-utilizzata è anche una evidente opportunità: come fare per usarla meglio?

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