Trends in Deep Learning Hardware by Bill Dally (NVIDIA)

Fantastic lecture by Bill Dally (NVIDIA) on Deep Learning Hardware.

With one clear lesson: DEEP LEARNING WAS ENABLED BY HARDWARE.

The theory and the algorithms were known since few decades, but deep learning only started to work when computing hardware became sufficiently advanced to enable the training of a complex network in a reasonable time (the famous AlexNet paper).

Second lesson: hardware is not enough. A properly optimized software stack can lead to performance improvements of orders of magnitude.

Enjoy the video:

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This is BIG!

This is BIG! On track to be the discovery of the year!

Large international team found contender to the title of heaviest animal ever.

Breakthrough paper on Nature with lead author paleontologist prof. Giovanni Bianucci, Univ. Pisa.

Congrats to Giovanni bianucci, Marco Merella, Alberto Collareta from Univ. Pisa, Dept. of Earth Sciences, and to all co-authors

news on NYT
https://lnkd.in/ddyfe7Ks

news on Wapo
https://lnkd.in/dWv_ReAH

paper on Nature
https://lnkd.in/dM3GrJpr

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Interested in a MSCA+ Postdoctoral Fellowship on Neuromorphic Electronics?

There are two good routes for a 1-2-3-year postdoctoral fellowship to work on Neuromorphic chips at the University of Pisa.

  1. Apply to a MSCA Postdoctoral fellowship indicating our lab (QUEPE Quantum Engineering and Physical Electronics) at the University of Pisa as the host istitution. We can help with the preparation of the proposal. The deadline is September 13th, 2023 so please contact me ASAP if your are interested. Check here for all information [https://euraxess.ec.europa.eu/jobs/hosting/msca-postdoctoral-fellowship-pf-analog-neuromorphic-integrated-circuits-and-additional]
  2. The University of Pisa has added 5 two-year fellowships for those that apply in the conditions of 1., obtain a total mark higher than 85/100 (the so-called Seal of Excellence) but are not selected for the MSCA fellowship. The winning probability gets higher.

If you are interested, just contact me, and let me see how we can help in the preparation of the proposal.

We have a similar option also for a postdoctoral fellowship on “Electronic systems for Implantable Medical Devices”. You know how to contact me

Courtesy of Cerebras: the Cerebras Wafer-Scale Engine
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Un’analisi veloce dei dipartimenti di eccellenza 2023-2027

Il 28 dicembre sono stati selezionati dall’ANVUR i 180 dipartimenti eccellenza delle università statali per il quinquennio 2023-2027, valutati sulla base valutazione della ricerca svolta nel quinquennio 2015-2019 e di un progetto scientifico, organizzativo e didattico per il periodo 2023-2027. I dipartimenti delle università statali sono oggi 787: 350 sono stati selezionati per la seconda fase (con un massimo di 15 per ogni università), da cui poi sono stati scelti i 180 vincitori.

Questa è la lista delle università ordinata per il numero dei dipartimenti di eccellenza. Per chiarezza è indicato il numero di tutti i dipartimenti di ciascuna università e il rapporto tra il numero dei dipartimenti di eccellenza e il numero dei dipartimenti di ciascuna università.

C’è poi da aggiungere che il meccanismo fa sì che ogni università abbia con alta probabilità almeno un dipartimento di eccellenza, per cui nell’ultima colonna ho corretto il rapporto escludendo un dipartimento (sia al numeratore sia al denominatore) per correggere.

Colpiscono subito in positivo Milano Statale, Napoli Federico II e Milano Bicocca, poi Trento e Verona, abbastanza bene Pisa, Bologna, Padova, Firenze, e poi tanti fermi a uno, relativamente facile. Peccato per l’università della Calabria, che nell’altro quinquennio aveva fatto abbastanza bene.

Guardiamo la stessa lista orientata in base al rapporto tra i dipartimenti di eccellenza e i dipartimenti totali. In verde le università sopra la media nazionale, in rosso quelli sotto.

Ordinata in questo modo, possiamo apprezzare il risultato ottimo di Milano-Bicocca, con più della metà dei dipartimenti di eccellenza. IUAV e Sant’Anna fanno en plein, ma su numeri molti piccoli. Molto bene anche Verona, Ca’ Foscari, Trento, Napoli Federico II, e Milano Statale (>40%).

Menzione particolare alle grandi università che hanno superato i 10 dipartimenti di eccellenza: Federico II, La Sapienza, Milano Statale, Bologna e Padova, perché comunque in fase due non si potevano presentare più di 15 dipartimenti, sebbene scelti tra i più forti.

Due riflessioni finali:

A livello del Paese è importante potenziare il sistema universitario al sud: si vede bene che l’unica grande università del sud e isole sopra la media è la Federico II, che è da anni su un percorso virtuoso.

L’altra cosa importante è che università relativamente giovani possono crescere in fretta e bene, raggiungendo dimensioni medie e qualità elevata, se guardiamo in primis Milano Bicocca (fondata nel 1998) e anche Trento (fondata nel 1962).

Post Scriptum:

Un commento per Pisa: A caldo ho detto “abbastanza bene”: 7 è un buon punto di partenza rispetto ai soli 2 ottenuti per il quinquennio precedente (a loro merito confermati in questa edizione). E’ un po’ sopra la media nazionale, siamo allineati al risultato di Bologna e Padova (che hanno fatto un po’ peggio della prima edizione). Testimonia un lavoro intenso sulla ricerca fatto nei 5 anni passati e una maggiore attenzione presentata alla definizione del progetto e alla VQR.

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Some progress in the modeling of quantum transport in vertical heterostructures of 2D materials

There’s a lot of research activity on new electronic and optoelectronic devices based on vertical heterostructures of 2D materials, because there are many materials available and even more combinations.

To accelerate materials selection and to support experiments it is important to be able to simulate their behaviour in a way that is quantitatively predictive and computationally doable.

This is the reason for our new paper on Phys. Rev. Applied: Multiscale Pseudoatomistic Quantum Transport Modeling for van der Waals Heterostructures (pdf available)

Kudos to Giuseppe Lovarelli, Gaetano Calogero, and Gianluca Fiori.

In the paper, we propose a computationally effective and physically sound method to model electron transport in 2D van der Waals heterostructures, based on a multiscale approach and quasiatomistic Hamiltonians.

This is something important for us in the Quantum Engineering for Machine Learning project, where we use devices based on lateral and vertical heterostructures of 2D materials to demonstrate analog neural networks. For example, we use the method for computing the leakage current through the vertical stack of an analog non volatile memory.

link to the paper: https://journals.aps.org/prapplied/abstract/10.1103/PhysRevApplied.18.034045

link to the Queformal project website: https://www.queformal.eu

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Verso il secondo turno

Questo il testo di una lettera che ho mandato a tutti i colleghi dell’Università stamani (ormai questo blog sta diventando un diario pubblico):

Care e cari

Scrivo per ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno votato per me nel primo turno, apprezzando in modo concreto la mia proposta per l’Università. Sono voti belli e importanti per me e per un Ateneo diverso e preparato per affrontare le sfide del presente e del futuro.

Ringrazio in modo particolare coloro che hanno sostenuto in modo pubblico la mia candidatura, testimoniando vicinanza ideale e personale. Sono partito da solo e siamo arrivati in tanti, con eccezionali compagni di strada.

I risultati del primo turno (Zucchi: 683; Marroni: 497; Iannaccone: 439) sono però chiari e mi assumo tutta la responsabilità di non essere stato capace di raccogliere un numero maggiore di consensi.

Da un’analisi del voto, emerge comunque chiaro un forte segnale di cambiamento, anche per il voto in direzione di Riccardo Zucchi, il cui programma finale contiene alcune analisi e proposte presenti anche nella mia piattaforma, seppur con misure e accenti differenti.

Ho quindi incontrato il Prof. Zucchi dopo il voto e siamo giunti insieme alla conclusione che le nostre proposte di governo possono convergere e integrarsi, nello spirito di un rilancio dell’Ateneo.

In vista del secondo turno abbiamo quindi raggiunto il seguente accordo, descritto in un comunicato stampa diffuso stamani (pdf qui): ritirerò la mia candidatura per le elezioni del rettore e sosterrò Riccardo Zucchi, assumendo nel caso di una sua vittoria il ruolo di prorettore vicario. Definiremo inoltre congiuntamente squadra e indirizzo di governo.

Credo che sia il modo migliore per riuscire a trasformare in realtà una parte della visione e delle iniziative che ho proposto e discusso con molti di voi e a modificare in una direzione positiva la rotta del nostro ateneo. Per questo motivo vi invito a votare per Riccardo Zucchi al secondo turno.

Un caro saluto e una buona domenica a tutti

Giuseppe Iannaccone

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Analog Roars back!

A new paper is out: All-Analog Silicon Integration of Image Sensor and Neural Computing Engine for Image Classification, a collaboration among Università della Calabria, Quantavis and Università di Pisa.

A single silicon chip demonstrator including image sensors and a low-resolution image classification neural network, all based on analog computing and signal processing on standard CMOS technology.

The rationale is that if we can suppress energy- and time-inefficient operations, such as analog-to-digital conversion and data transmission, we can build a cognitive image sensor, with embedded classification capabilities for applications in which low power and small volume are critical, such as wearable and mobile healthcare electronics or autonomous microrobots and drones.

In parallel, we investigate this concept for a technology based on 2D Materials in the H2020 QUEFORMAL project (Quantum Engineering for Machine Learning https://www.queformal.eu) , and for sensors in harsh environments using silicon at very high temperatures in the Charm ECSEL project https://charm-ecsel.eu/project/.

Kudos to Benjamin Zambrano, Sebastiano Strangio, Marco Lanuzza, Tommaso Rizzo, Esteban Garzón.

By the way, next week we start teaching a full new course on neuromorphic circuits and devices

full paper here: https://ieeexplore.ieee.org/document/9874841

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Benessere degli studenti e della comunità universitaria

L’esperienza dello studente universitario è ben più che lezioni, studio ed esami. È un periodo di grande maturazione sociale, psicologia e intellettuale: lo studente inizia a vedere le proprie potenzialità e i percorsi di vita e di lavoro che potrebbe seguire; sceglie l’adulto che vuole essere; forma legami interpersonali; stabilisce i propri punti di riferimento intellettuali, sociali, professionali e talvolta anche politici ed etici.

Nei colloqui di questi mesi, anche con gli studenti, è apparso evidente un disagio psicologico diffuso, legato alle pressioni dei cambiamenti di vita dovuti al percorso universitario e reso più acuto dalla pandemia.

Il servizio di ascolto e consulenza psicologica e il tutorato alla pari non bastano: potenzieremo questi servizi, aumentando psicologi e tutor, e li riorganizzeremo – per esempio con una migliore formazione dei tutor e un supporto psicologico più esteso per ciascuna richiesta – in modo da migliorarne l’efficacia.

Inoltre, dobbiamo favorire una condizione di benessere psico-fisico che riduca a monte il problema.

A questo fine, costituiremo un Ufficio Benessere di ateneo all’inizio del mandato, per offrire un punto di accesso e di coordinamento unico a tutte iniziative rivolte agli studenti e a tutta la comunità universitaria, coinvolgendo il CUS Pisa, i dipartimenti e le strutture di ateneo per gli aspetti legati alla salute, all’alimentazione e al benessere più generale, le associazioni sportive, culturali e ricreative del territorio.

L’Ufficio lavorerà in coordinamento con i rappresentanti di tutti i membri della comunità universitaria per valutare le nuove iniziative e le convenzioni da promuovere. Siamo convinti della praticabilità di questo modello, anche perché una struttura simile è di successo in altri atenei (per es. Padova).

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Sviluppare e valorizzare le professionalità

È fondamentale un piano di sviluppo e di valorizzazione del personale tecnico amministrativo, su cui si fonda la struttura gestionale e amministrativa dell’Ateneo.

Rilanceremo la formazione interna, da tempo trascurata, sulla base della mappatura delle competenze e delle necessità organizzative, privilegiando la formazione specifica sulle competenze operative necessarie al modello di università che vogliamo. È un investimento importante ma indispensabile per il salto di qualità di cui abbiamo bisogno.

Valorizzeremo il personale tecnico-amministrativo, ripristinando le occasioni di crescita professionale in termini di progressione verticale e orizzontale sia in amministrazione centrale sia nei dipartimenti.

Poiché la dinamica di crescita salariale e degli scatti stipendiali non ha per il personale TA gli stessi automatismi previsti per il personale docente, bisogna prestare attenzione particolare affinché siano predisposte nella programmazione risorse adeguate sia per la progressione verticale e orizzontale del personale TA sia per le nuove assunzioni su profili differenziati (anche D e EP), inclusi i nuovi tecnologi a tempo indeterminato.

Oltre alla progressione, è importante prestare attenzione particolare ad altre forme di premialità e incentivi e approvare finalmente di regolamenti in sospeso da troppo tempo, quali per esempio il regolamento conto terzi, in riesame da sei anni.

Non dobbiamo sottovalutare il benessere nell’ambiente di lavoro: un ambiente rispettoso delle persone, in cui le scelte sono trasparenti e ben spiegate, è un ambiente in cui si lavora meglio e si sta meglio. Per questo motivo insisto così tanto su politiche di governo trasparenti.

Fatemi sottolineare l’utilità anche ai fini del benessere lavorativo dell’Ufficio benessere di Ateneo che abbiamo proposto, e della messa in campo delle iniziative di cui parliamo a proposito il tema più ampio delle Sustainable Development Goals e promosse dal CUG, rivolte al potenziamento dei meccanismi di ascolto e empowerment del personale che si trova a lavorare in un clima ostile.

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Presentazione della candidatura UNIPI 2022-2028

Riporto qua sotto il video e il testo del discorso con cui ho presentato la mia candidatura alla riunione del corpo elettorale dell’Università di Pisa, il 5 settembre 2022. Il documento completo di visione, programma e piattaforma di governo è qui [pdf].

Ringrazio il decano dei professori per l’introduzione e l’opportunità, e tutti voi per la presenza e l’attenzione.

Com’è indicato nello statuto, il rettore svolge le funzioni generali di indirizzo, di iniziativa e di coordinamento delle attività scientifiche e didattiche.

Deve quindi avere chiara la missione sociale e una propria visione per l’Ateneo, una meta verso cui svolgere la funzione di indirizzo, consapevole degli elementi di debolezza e dei punti di forza dell’ateneo.

Riguardo alla missione sociale, l’Università di Pisa – come ateneo pubblico – deve

  • garantire a un gran numero di studenti il diritto a una formazione di elevato livello, che offra opportunità di crescita personale e professionale,
  • contribuire all’avanzamento della conoscenza attraverso la ricerca,
  • promuovere lo sviluppo culturale, sociale ed economico del paese

Fin qui, probabilmente siamo tutti d’accordo.

Infatti non basta, dobbiamo dire

  • come vogliamo organizzarci per svolgere al meglio questa missione sociale,
  • qual è il modello di riferimento che vogliamo adottare,
  • in altre parole: qual è la visione?

Come sapete, io sono convinto che il modello necessario per la nostra università sia la grande università di ricerca con forte radicamento territoriale.

Il fatto che Pisa sia una città media circondata da altre città medie è un elemento di debolezza,

perché – per mantenersi grande – il nostro ateneo deve attrarre ogni anno studenti da tutto il paese, e attrarre l’interesse di istituzioni e organizzazioni il cui centro decisionale è lontano.

Se Pisa era un polo d’attrazione naturale quando ospitava una delle sei università primarie nazionali, ora, con 67 università pubbliche in Italia, niente è scontato.

Fortunatamente, sappiamo anche che il modello di grande università di ricerca in una città medio-piccola può funzionare perché ci sono esempi in tutta Europa: Cambridge, Leuven, Grenoble, Padova.

Ci sono due condizioni indispensabili per essere una grande università: non indulgere al provincialismo, e ambire a essere un faro, cioè segnalare forte e lontano a tutto il Paese, e sempre più al mondo

  • che all’Università di Pisa si svolge ricerca di frontiera al livello dei migliori atenei del mondo,
  • che gli studenti qua troveranno un ambiente rigoroso dal punto di vista formativo ma accogliente e in grado di dargli grandi opportunità di crescita,
  • che chi lavorerà da noi troverà un ambiente di lavoro allineato con le migliori pratiche,
  • che le organizzazioni e le istituzioni troveranno qui un interlocutore di livello internazionale.

Se non abbiamo queste ambizioni, lentamente continueremo a scivolare verso la categoria delle università di provincia in città di provincia.

Guardate, la mia insistenza sul potenziamento della ricerca deriva dal fatto che attraverso la ricerca, la cultura e la loro comunicazione possiamo penetrare nel tessuto sociale e nell’immaginario collettivo del Paese, per essere considerati nel momento delle scelte.

Attraverso la ricerca abbiamo le competenze per garantire un’offerta formativa adeguata ai tempi e in grado di offrire grandi opportunità agli studenti.

Ho inviato a tutti voi un documento con la visione, la proposta e una piattaforma di governo.

Voglio utilizzare questi minuti per mettere in evidenza le sfide principali e le proposte di azione.

Attrattività dell’offerta formativa

Considerando l’evoluzione delle matricole dal 2011 al 2021 in tutta Italia vediamo che il numero delle matricole è aumentato in 10 anni del 15% considerando il totale italiano, del 25% a Padova, del 12% a Bologna, ma è fermo a Pisa.

Poiché una parte importante dell’FFO, il fondo di finanziamento ordinario, è legato al numero di studenti, la quota del nostro FFO sul totale nazionale è diminuita.

Anche nel corso di laurea di Medicina, nonostante il numero programmato nazionale, c’è un problema di attrattività: negli ultimi anni, il punteggio minimo richiesto per l’ammissione a Pisa si è ridotto rispetto al punteggio minimo richiesto per l’ammissione a Padova, Bologna e anche Firenze.

Recuperare capacità di attrarre studenti e invertire la tendenza è una priorità: all’inizio del mandato chiederemo ai dipartimenti e ai corsi di studio un’analisi ed eventuali proposte di modifica dell’offerta formativa con l’obbiettivo di migliore attrattività.

In parallelo potenzieremo la comunicazione istituzionale per essere più presenti sui media tradizionali e sui nuovi media, preparando uscite su scala nazionale, e ristrutturando il sito web con sezioni separate per l’offerta di lauree triennali e di lauree magistrali orientate ai potenziali studenti di tutto il paese.

Internazionalizzazione

Per l’internazionalizzazione, solleciteremo i dipartimenti a proporre 3 nuove lauree triennali in lingua inglese e ad ampio spettro che possano arrivare a 150 matricole l’una: una in area umanistica, una in area scientifica e una in area ingegneristica.

Potremo così aumentare in modo significativo la componente di studenti internazionali, fornire uno sbocco dopo il foundation course, avere potenziali studenti con preparazione adeguata per le nostre lauree magistrali in inglese.

Benessere psico-fisico e Valorizzazione dello studio in presenza.

Nei colloqui di questi mesi, anche con gli studenti, è apparso evidente un disagio psicologico diffuso, reso più acuto dalla pandemia.

Potenzieremo quindi Il servizio di ascolto e consulenza psicologica e il tutorato alla pari, anche con una migliore formazione dei tutor e un supporto psicologico più esteso.

Ma dobbiamo favorire una condizione di benessere psico-fisico che riduca a monte il problema.

Per questo costituiremo un Ufficio Benessere di ateneo all’inizio del mandato, che coordini e offra un punto di accesso a tutte le iniziative rivolte agli studenti e al resto della comunità universitaria, coinvolgendo il CUS Pisa, le strutture di ateneo competenti sugli aspetti legati alla salute, all’alimentazione e ad altri aspetti del benessere, le associazioni sportive, culturali e ricreative del territorio.

Sia al fine di un maggiore benessere psico-fisico, sia al fine di una maggiore efficacia della formazione, dobbiamo valorizzare la vita universitaria in presenza con un ritorno alla didattica esclusivamente in presenza per le lezioni e gli esami di tutti i corsi di laurea triennale e magistrale, accompagnato da un investimento su aule riconfigurabili, aule studio e laboratori didattici che valorizzi ancora di più il vantaggio di studiare stando fisicamente insieme.

Aumentare le risorse per la ricerca.

È necessario porre l’aumento delle risorse per la ricerca come un obiettivo di sistema di tutto l’ateneo, con un significativo potenziamento dell’ufficio ricerca. Occorre innanzitutto rinforzare i fondamentali:

  • continuare a prevedere il finanziamento di ateneo, garantendo libertà nei tempi e nei modi di impiego dei fondi di ateneo e dei residui dei fondi dei progetti conclusi,
  • supportare il potenziamento di infrastrutture e laboratori scientifici condivisi,
  • porre una forte attenzione alla qualità del reclutamento, anche usando chiamate esterne per ampliare e rafforzare la nostra ricerca.

Dobbiamo aumentare il numero di proposte di qualità su tutti i settori presentate ai bandi competitivi dell’unione europea, i più importanti per noi.

Un serio limite da superare infatti è che solo l’8% dei docenti ha partecipato questi bandi, e solo un candidato rettore su 3.

A tal fine organizzeremo azioni di formazione e di sostegno alla partecipazione ai programmi di ricerca competitivi orientate soprattutto ai docenti più giovani (tutti i dettagli nel documento)

Inoltre, il rettore e la squadra saranno impegnati in modo proattivo nella raccolta di risorse. Abbiamo tutti presente l’esempio del PNRR per apprezzare quanto sia importante il coinvolgimento diretto e tempestivo della squadra di governo.

Dedicheremo risorse al finanziamento di progetti che hanno un effetto leva potendo beneficiare di matching fund da enti terzi, quali per esempio i progetti strategici di ateneo, accordi di cooperazione bilaterali e missioni archeologiche all’estero.

Infine, useremo il prelievo di ateneo sulla ricerca finanziata per aumentare il finanziamento di ateneo rivolto a tutti, anche come messaggio di coesione interna.

Metodo di Governo

Sostengo un metodo di governo dell’ateneo basato su politiche condivise e trasparenti, da definire con il più ampio coinvolgimento dei portatori di interessi e – una volta deliberate dagli organi – rese pubbliche e utilizzate in modo trasparente su una base pluriennale.

Per costruire un percorso istituzionale che dia più forza alle istanze dei dipartimenti, proporremo una modifica di statuto per costituire un Collegio dei Direttori chiamato a esprimere un parere su tutte le questioni che riguardano l’operatività dei dipartimenti, e proporremo che il presidente del collegio, eletto tra pari, sia componente di diritto del CDA, nella quota destinata ai docenti.

Persone e organizzazione

Per fare un salto di qualità organizzativo è necessaria una separazione chiara tra la funzione gestionale-amministrativa e la funzione politica, che consenta a ciascuna componente dell’università di vedere riconosciuto il proprio ruolo e di crescere nella responsabilità.

Troppo spesso c’è stata una sovrapposizione di ruoli, che porta da un lato ad una visione di corto respiro e dall’altro a non risolvere in modo strutturale gli assetti organizzativi

Il punto cardine della messa a punto dell’organizzazione è portare a compimento la transizione digitale con l’obiettivo di avere procedure più semplici, ben definite, uniformi e visibili.

Questo aspetto è necessario nell’ottica di adottare il lavoro agile come modalità di lavoro ordinaria, ma soprattutto consentirà di definire in modo oggettivo le necessità organizzative delle strutture in amministrazione centrale e nei dipartimenti in base alla quantità e alla qualità dei processi da gestire.

In parallelo mapperemo le competenze presenti nell’organizzazione per migliorare l’allocazione del personale tecnico-amministrativo nelle strutture e per definire gli obiettivi di formazione interna e le necessità di reclutamento.

Sviluppare e valorizzare le professionalità

È fondamentale un piano di sviluppo e di valorizzazione del personale tecnico amministrativo, su cui si fonda la struttura gestionale e amministrativa dell’Ateneo.

Rilanceremo la formazione interna, da tempo trascurata, sulla base della mappatura delle competenze e delle necessità organizzative, privilegiando la formazione specifica su competenze operative.

Ripristineremo le occasioni di crescita professionale in termini di progressione verticale sia in amministrazione centrale sia nei dipartimenti, predisponendo in programmazione risorse adeguate.

Non dobbiamo sottovalutare il benessere nell’ambiente di lavoro: un ambiente rispettoso delle persone, in cui le scelte sono trasparenti e ben spiegate, è un ambiente in cui si lavora meglio e si sta meglio.

Reclutamento

Proporremo di rivedere i criteri per l’attribuzione dei punti budget per il reclutamento, sulla base delle seguenti linee:

Chiederemo a ogni dipartimento di proporre una programmazione del reclutamento di personale docente, tecnico e amministrativo con un orizzonte di sei anni, considerando più scenari sulla base della disponibilità di risorse e chiederemo una proposta analoga dalle direzioni dell’amministrazione centrale per il personale tecnico, amministrativo e bibliotecario.

Per il personale TA dobbiamo elevare i punti budget al 25% del totale in modo da poter avere risorse per la progressione verticale e per il reclutamento su categorie più elevate.

Peri l personale docente dobbiamo differenziare a monte le quote e i criteri di attribuzione per le posizioni RTT e le posizioni riservate agli esterni e le posizioni da professore ordinario al fine di non mettere in conflitto le scelte di nuovo reclutamento con le progressioni di carriera.

Per le posizioni RTT e per quelle riservate agli esterni dovranno pesare di più le esigenze della didattica, non solo i CFU di necessaria attivazione ma anche la numerosità complessiva degli studenti e le specificità della didattica nel settore.

Per le posizioni da ordinario si dovranno pesare in misura maggiore i risultati della ricerca in modo da consentire progressioni di carriera a chi lo merita.

Area Medica

Proponiamo di avviare il percorso verso il riconoscimento dell’AOUP come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) politematico coinvolgendo la Regione Toscana, l’AOUP e tutta l’area medica dell’Università.

Daremo in tal modo un segnale forte,

  1. Renderemo esplicito l’interesse dell’Università di Pisa a rafforzare il carattere scientifico/accademico dell’AOUP e ad essere una struttura di rilievo internazionale dal punto di vista scientifico.
  2. Potremo rafforzare la ricerca clinica e traslazionale con le risorse dedicate agli IRCCS da parte del Ministero della Salute
  3. Con il riconoscimento introdurremo una dinamica a tre che include il Ministero della salute (che nomina il Direttore Scientifico), oltre alla Regione e all’Università.
Sviluppo sostenibile e riduzione della disparità di genere

Abbiamo proposto azioni per lo sviluppo sostenibile e la riduzione della disparità di genere, queste ultime basate del CUG e del gruppo per il Gender Equality Plan, che trovate esposte in dettaglio nel documento che ho inviato.

Edilizia e spazi

Cominceremo il mandato aprendo il processo per definire un piano di sviluppo edilizio dell’ateneo a lungo termine, che confermi l’intenzione e la necessità di completare le operazioni per cui c’è già l’impegno sulla base del piano di sviluppo del 2017 e che sia basato su una visione a lungo termine per l’Ateneo e la sua presenza in città.

Vogliamo sottolineare l’importanza di pianificare lo sviluppo nel lungo periodo dell’Ateneo – su più mandati di rettore – al di là della disponibilità presente di risorse finanziare, predisponendo progetti esecutivi, in modo che le risorse disponibili determinino solo la velocità con cui eseguiamo il piano ma non la visione.

Questo aspetto è importante perché avere progetti esecutivi pronti ci potrà consentire di cogliere le opportunità di finanziamenti e contributi pubblici – come quelli che per esempio sono stati colti con il PNRR.

L’Università e Pisa

La pandemia ha reso evidente a tutti l’importanza dell’Università per la città, ma sappiamo anche che la città è importantissima per la nostra Università, perché chi sceglie di venire a studiare o a lavorare all’Università di Pisa considera anche la città in cui verrà a vivere.

Lavorerò fin da subito per rilanciare sinergie con la città, sapendo che insieme possiamo favorire una dinamica di crescita se promuoviamo una maggiore attenzione della città all’accoglienza degli studenti e alle loro esigenze extra accademiche.

Tra le collaborazioni tra Università e Comune promuoverò una pressione congiunta sul Ministero dei Beni Culturali per trovare una collocazione dignitosa per la riapertura della Biblioteca Universitaria di Pisa, ormai chiusa dal 2012.

La sinergia con le altre istituzioni di ricerca e formazione presenti sul territorio rappresenta un grande potenziale usato solo in modo parziale.

Mi propongo di promuovere la costituzione di un’associazione tra le istituzioni di ricerca e formazione del territorio, per definire il quadro comune di collaborazione di un vero sistema di formazione e ricerca pisano e progressivamente sostituire le numerose convenzioni bilaterali con pochi accordi multilaterali.

Conclusione

In conclusione, mi candido perché vedo ragioni di ottimismo: penso che la nostra università abbia al suo interno le risorse e le competenze per cambiare rotta, nel modo in cui si fa con una nave dotata di grande inerzia:

agendo in modo progressivo e con tenacia per sei anni, potremo essere più forti, più rilevanti nel panorama nazionale e internazionale, se ne abbiamo il coraggio e l’ambizione.

Se eletto, mi impegnerò a fare in modo che l’ascolto, la partecipazione e la trasparenza siano la cifra del mio metodo di governo, come lo sono stati di questa fase di costruzione della proposta.

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